Gli esordi
La storia di Reteluna: oltre 20 anni di esperienza
L'evoluzione di Internet in Italia
Quando nel 2005 ci venne l'idea di creare Reteluna, era il periodo dei grandi portali italiani che si facevano strada nel bel mezzo di Internet. La nostra, come la loro, fu una vocazione generalista, perché gli utenti usavano Internet per informarsi e per usufruire di servizi essenziali, come l'utilizzo di una casella di posta elettronica, il nuovo modo di farsi trovare. Molti di questi portali diventarono punti di riferimento semplici e gratuiti, e in Italia era normale, all’accensione di un computer, aprire il browser e trovarsi davanti, come homepage, non i motori di ricerca americani, come accade oggi, ma portali italiani che hanno fatto la storia del nostro Internet.
Non ha importanza fare nomi o citare brand, perché alcuni di loro non esistono più e altri si sono di fatto ridimensionati. Ma ci siamo capiti: chi di voi non ha avuto almeno una volta una casella di posta elettronica con uno di loro? Nei primi anni Duemila, i social network erano solo un esperimento didattico, neppure tanto popolare in Italia, ma che presto anche gli italiani hanno accettato, come le gomme da masticare o la minigonna. L’avvento dei social ha ripensato l’utilizzo di Internet e se prima, per identificarsi in rete, si usava attribuirsi uno pseudonimo, dopo si è passati a identificarsi con nome e cognome e a metterci la faccia (anche se non sempre è così). I social network sono diventati il nuovo modo di connettere le persone, ma anche di esibire se stessi.





L'altra faccia della Rete: la trasformazione del giornalismo nell'era digitale
La rete è diventata una nuova piazza dove tutto è permesso, anche i colpi bassi, le critiche gratuite. L'odio e il sessismo sono diventati sempre più frequenti, forti del fatto che quando si commenta un post si è lontani dal proprio bersaglio e le parole non le si dice mai in faccia. Nuove tecniche di marketing giornalistico si sono fatte strada, abbiamo citato il *click-bait*, che è una forma disonesta di ingannare gli utenti e utilizza proprio i social network come veicolo di contatto. Il linguaggio si è trasformato e tutti sanno oggi cosa sia una *fake news*, una notizia falsa, menzognera, ingannevole, laddove l’obiettivo è solo attirare click e quindi nuovi utenti, pronti a essere venduti a investitori pubblicitari o a speculatori di circuiti internazionali. Dov'è finita l’informazione autentica dei grandi giornali? Come sovente accade, anche loro si sono dovuti adeguare alla giungla di Internet, dando sempre più spazio a pettegolezzi e notizie di gossip, riducendo così lo spazio per il giornalismo di qualità.

Giornalismo partecipativo: la nuova frontiera di Reteluna
Internet è alla ricerca della sua nuova vocazione e il giornalismo partecipativo in Italia è la nuova frontiera del web che si affaccia sul territorio con il desiderio di raccontarlo. Per questo, in oltre 20 anni di storia, abbiamo sempre mantenuto salde le nostre radici e mai perso di vista i nostri valori. Il giornalismo di qualità richiede impegno, costanza e coraggio. E nel proseguire con le nostre priorità, stiamo cercando giornalisti con l’amore per il proprio lavoro, per entrare nelle case degli italiani principalmente con notizie in tempo reale, fatti di cronaca nera e giudiziaria, con la politica e con l’attualità del proprio comune. In Reteluna i giornalisti seguono i consigli comunali della propria città e si interfacciano con i politici del territorio, con le forze dell’ordine, con le Procure, con le associazioni di categoria, con i sindacati, con le università, con tutte quelle realtà che già ci conoscono e comunicano quotidianamente con noi. Contatti e relazioni costruiti in più di vent’anni. Ora sta a voi raccontare l’Italia del futuro.
Reteluna cerca giornalisti: raccontiamo il territorio italiano
Un tempo simbolico per conoscerci: due settimane. Cosa sono due settimane? È il tempo che abbiamo quantificato per capire chi vuole davvero restare con noi. A volte accade che chi si avvicina a questo mondo neppure le supera, perché, diciamoci la verità, questo non è un lavoro per tutti. Non basta saper scrivere in un italiano corretto: quello è propedeutico, è una prerogativa. Bisogna anzitutto saper trovare le notizie con le norme del giornalismo. Pertanto, vi chiediamo la cortesia di non sottoporci candidature di affiliazione se non si ha veramente l’intenzione di proseguire con quest’attività e con queste regole. Occorre farsi prima di tutto un esame di coscienza. Ognuno di voi deve davvero capire che cosa vuole dalla vita, perché non è detto che il giornalismo sia veramente la propria strada. Abbiamo bisogno dei giornalisti migliori, di persone coraggiose che abbiano voglia di raccontare il proprio territorio basandosi sui fatti e senza scrivere le proprie opinioni personali. Da vent’anni raccontiamo storie realmente accadute e la verità di ciò che conosciamo, ed è per questo che abbiamo fondato il Network, per condividere questa esperienza con persone dai nostri stessi valori.

La nostra storia, il nostro impegno
Cosa è accaduto in questi vent’anni? Che a volte ci siamo dovuti svegliare di notte e partire pur di raccogliere le informazioni necessarie per dare una notizia in tempo reale. Non vogliamo con voi arrivare a questi estremi, perché un lavoro ben organizzato, in realtà, non richiede turni estenuanti, ma il giusto ritmo nel trovare le informazioni e nell’inserimento di un articolo. Ogni giorno c’è qualcosa di nuovo da raccontare. A noi è capitato, in vent’anni di lavoro, persino di salvare la vita a una donna straniera che ha rischiato di essere rimpatriata nel suo paese in Medioriente per combinare un matrimonio, con il rischio di essere giustiziata e uccisa, ma che grazie al nostro interessamento alla sua storia siamo riusciti a proteggere, mobilitando le istituzioni più alte, i ministeri della Giustizia e degli Esteri, fino in Parlamento, per consentirle di rimanere in Italia accanto all’uomo che ama.